L’istinto di sopravvivenza ci ha spinti a fare gruppo e a vivere in società. Inoltre, la presenza di una progenie assicurava la conservazione della propria stirpe. Tuttavia ciò non spiega come mai l’uomo, tornato dalla caccia, ignorasse le altre donne del villaggio e andasse a sfamare la madre dei suoi pargoli. Il motivo? La scelta della partner. L’uomo ha iniziato a scegliere una compagna quando ha cominciato a riconoscerne il volto. E proprio pensando a quel volto tornava alla loro abitazione.
Quando siamo innamorati avviene questo: non vediamo altro che quella persona, che non è paragonabile, né è rimpiazzabile da altre. E’ l’unica capace di renderci realmente felici, senza la quale il mondo sembra vuoto e incompleto.
Tuttavia, l’innamoramento è solo la fase iniziale di un legame d’amore. E’ quel periodo in cui si ha interesse unicamente verso quella persona, che rappresenta la nostra scelta e di cui si desidera la vicinanza fisica. Attrazione sessuale, contatti prolungati sempre più teneri ed intimi, comportamenti di rassicurazione, come abbracci e il tenersi per mano, ne sono la dimostrazione. Si inizia ad avere cura del proprio partner, con cui si cerca in ogni modo di stare insieme.
Senza di te non posso stare.
Il sentimento di amore si costituisce quando la presenza fisica non è più prerequisito necessario della relazione, perché la persona amata è ormai nel nostro cuore. Abbiamo la certezza che resterà lì per noi. In questa fase sentiamo che il nostro partner può farci da porto sicuro. Possiamo contare su di lui perché sarà il rifugio in cui ripararci dai dolori della vita, ed anche la nostra ancora e forza. La maturità di una relazione di coppia si raggiunge verso i 4 anni, quando si è creata una profonda interdipendenza emotiva, che permette a entrambe i partner di affrontare le diverse sfide quotidiane e raggiungere le proprie ambizioni. Grazie alla fiducia e alla sicurezza del nostro amore possiamo esprimere le nostre potenzialità. L’amore è l’unione in cui ciascuno può perseverare la propria individualità, ma allo stesso tempo due esseri diventano uno. La sua massima espressione è accompagnare per mano la persona amata verso la sua realizzazione individuale. Nella coppia non si è solo in due, ma in tre: io, tu e noi. Se manca una di queste componenti la relazione non può funzionare.
Rispetto, nel vero senso della parola (respicere = guardare), ovvero riuscire a vedere una persona così com’è, conoscerne la vera individualità, accettarla e desiderare che cresca e si sviluppi per quello che è.
Vicinanza fisica, perché è impensabile stare lontano e c’è il bisogno di contatto fisico, della presenza concreta, del suo odore e della sua voce.
Fiducia, e questo ci permette di condividere la nostra vita senza essere in uno stato costante di allerta, di affrontare gioie e dolori insieme, di scoprire il mondo e realizzare i propri sogni con accanto la persona che amiamo, che sappiamo condividerà con noi le emozioni.
Affidarsi all’altro, completamente e incondizionatamente, abbassare le difese e permettere a noi stessi di metterci nella mani di qualcun’altro, sentendoci protetti e confortati come mai prima. Affidarsi nella speranza che il nostro amore desti amore nella persona amata, accettando il rischio della delusione.
Paura di perdere l’altro, che genera ansia quando si è costretti ad allontanarsi, perché perdere l’altro significa perdere anche una parte di sé che non si vuole lasciare.
Reciprocità, dunque l’uno può contare sull’altro vicendevolmente perché c’è flessibilità e scambio di ruoli; una volta può essere debole uno e la volta dopo lo stesso può essere l’ancora a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà.
Intimità, che non è mera accettazione e apertura reciproca, quanto piuttosto uno stato in cui si è fragili e scoperti, in cui si può anche soffrire. E’ il contatto con le parti più sincere e profonde di noi.
Erich Fromm ci spiega bene che cos’è l’amore, identificandolo in un atto di fede: avere fede in qualcuno richiede il coraggio, la capacità di correre rischi e accettarne le conseguenze, seppur dolorose che siano. Per fidarsi degli altri è però necessario fidarsi di se stessi; solo chi ha fede in sé può avere la certezza di essere per l’altro, in un tempo futuro, com’è oggi, e che quindi sentirà ed agirà come adesso sente e agisce.
Letture consigliate:
Erich Fromm – L’arte di amare